L’informazione è un valore e il suo valore si moltiplica attraverso il copia-e-incolla. Questo uno dei pilastri del Kopism, la nuova religione riconosciuta ufficialmente in Svezia che si fonda sulla deità dei tasti Ctrl+C e Ctrl+V.
Le fabbriche di contenuti a basso prezzo – le cosiddette content farm – stappano lo champarm? E’ presto dirlo. E anche se Google manifesta tutto il suo impegno per fornire strumenti di difesa per  blacklistare i siti scopiazzoni (penso a Google Panda e all’estensione di Chrome Personal Blocklist), credo personalmente che questa guerra di religioni durerà ancora a lungo.
Nell’attesa che la stessa Google si esprima ufficialmente nei suoi comandamenti su cosa sia o cosa non sia un contenuto di qualità, lo strumento che consiglio per riconoscere se un sito è stato visitato da un copist, da un farmer o semplicemente da un competitor è Copyscape, il motore di ricerca che scopre se i santi contenuti che avete chiesto al vostro copywriter o content creator di fiducia, sono stati evangelizzati in maniera diciamo un po’ troppo libertina.
Ctrl+C a tutti.