L’avevo nel cassetto da molto tempo e ormai era diventato troppo ingombrante per non farlo uscire. Doveva chiamarsi una cosa come “Sedici Ottanta”, ma alla fine il titolo del mio libro in uscita con Artestampa sarà “Ultimi analogici”.
È un breve romanzo, di circa 120 pagine, ambientato tutto in un 1980 visto attraverso gli occhi di studenti di sedici anni che cercano di capire come funziona un mondo che gli sta cambiando sotto i piedi. Un anno spartiacque nella vita del nostro Paese, attraversato dal piombo delle stragi e dei misteri di stato, così come da una energia incredibile che si vive e respira lungo la via Emilia, e a Modena in particolare, luogo dove è ambientato il libro.
Lungi dal voler scrivere un libro di memorie o di ricordi nostalgici su quanto era bello un mondo che non c’è più, “Ultimi analogici” è una foto a lunga esposizione sull’ultima generazione di ragazzi che vivono un’adolescenza analogica, per molti aspetti ingenua, fatta di musica e concerti, amori e cattiverie, calcio e pallavolo, imprevisti e ingenuità con messaggi da lasciarsi sotto i tergicristalli delle macchine della compagnia del bar.
120 pagine di tragicomiche avventure adolescenziali che scorrono rapide come un torrente sempre più impetuoso che farà maturare gli ultimi analogici molto prima del previsto.
“Ultimi analogici”, in uscita ad Agosto 2019, è a disposizione sul sito dell’editore modenese Aretestampa