Sono stato invitato a partecipare ad un workshop di due giorni per imparare a ideare, progettare e realizzare urban games, ma più in generale eventi collettivi per interagire con la città e i suoi abitanti.
L’invito mi è arrivato dall’Unione Terre di Castelli, dove risiedo, che ha evidentemente intuito le potenzialità del gioco per coinvolgere la cittadinanza nell’istruzione e nell’apprendimento.
Il workshop si è svolto presso la splendida Biblioteca “Auris” di Vignola (Modena) ed è stato curato dal bravissimo Matteo Uguzzoni, professore di Game Design presso MICA Game lab di Baltimora, fondatore di Urban games Factory, collettivo attivo in Italia nell’ambito dei giochi urbani, e direttore del Nomadic Branch di Trust in Play, European School of Urban Game Design.
Insieme ad altri baldanzosi partecipanti siamo stati innanzitutto messi alla prova nel costruire giochi con pochi oggetti casuali, con risultati buffi, sorprendenti e in alcuni casi da applausi.
Matteo ci ha quindi illustrato le regole generali del design del gioco urbano, insieme a molti dei (fantastici) progetti che ha curato negli ultimi anni insieme al collettivo di cui fa parte andando poi a sperimentare per le strade di Vignola ciò che avevamo appreso.
Divertente e istruttivo.
Se il videogioco rappresenta infatti una parte importante della cosiddetta game economy, il filone della gamification (ciò che avevo più a cuore frequentando il seminario di Uguzzoni) rappresenta da un lato uno strumento di engagement in grado agire profondamente sulle nostre abitudini, spingendo spesso gli utenti-giocatori, a modificare le proprie abitudini all’interno di un sistema reso more fun, e dall’altro un formidabile strumento di apprendimento come ho potuto sperimentare già nelle scuole e nelle mie esperienze di game designer:
- il card game a sfondo storico per Unicredit “La sfida delle 12 Porte”
- il gioco per bambini “Sprekon” per aumentare la consapevolezza della dannosità degli sprechi alimentari ed energetici.
La bravura di Matteo e la natura stessa del workshop ha facilitato l’amalgama del nostro gruppo che si è riproposto di incontrare l’Unione Terre di Castelli per ascoltare le loro esigenze per proporre una serie di progetti da svolgere sul territorio.
Speriamo nasca qualcosa!
Il gioco ti dà uno scopo. Ma il vero gioco è trovare lo scopo».
Vineet Raj Kapoor, game designer